Giovan Battista Drogo, tenente di fresca nomina appena ventenne, per il suo primo servizio viene inviato alla fortezza Bastiano, baluardo del morente impero austroungarico, posto agli estremi confini orientali di fronte a un deserto che dai Tartari prese il nome. Un giorno il capitano Hortiz ha visto dei nemici subito sfumati nel nulla, e lo hanno preso per visionario. Eppure tutti nel forte attendono con ansia l'arrivo del nemico, mentre il tempo passa inesorabile e grigio. Hortiz ottiene il comando in un periodo critico, ma non così lungo da conoscere il giorno fatale. La fortezza è quasi sguarnita quando passa nelle mani del pazzoide capitano Simeon. Drogo, divenuto comandante in seconda, è ormai conscio dell'imminenza dell'attacco. Ma il maggiore medico Rovine inutilmente tenta di rimetterlo in sesto dalla malattia che progressivamente lo ha demolito. Spedito in città, Drogo morirà nella carrozza, ancor prima dell'inizio delle ostilità.